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Dietro GUY LITTELL si nasconde un songwriter di prim’ordine: Gaetano Di Sarno, classe 1982, napoletano.
Nasce a Torre del Greco (NA) e fin dalla tenera età viene introdotto dal padre, discreto chitarrista classico, al mondo della musica. Da Lucio Battisti ai Beatles, fino ad Elton John. Con il trascorrere degli anni, Guy scopre Neil Young, Elliott Smith, Mark Lanegan, Paul Westerberg e l’amore per la musica e lo scrivere canzoni aumenta inesorabilmente fino a diventare una costante della sua vita.
L’incontro con il musicista e produttore Ferdinando Farro (Maybe I’m…) influenzerà le registrazioni del suo primo lavoro in studio, l’ep autoprodotto “The Low Light & The Kitchen”(2009) che ottiene ottimi consensi dalle principali testate musicali come Onda Rock, Lost Highways o Freakout.
Grazie a “The Low Light & The Kitchen”, Guy Littell viene selezionato, su 98 band iscritte, tra gli 8 finalisti di “Giovani Suoni 2009”.
All’uscita dell’ep seguono molti concerti sia in versione solista che con band a seguito, anche di supporto ad artisti come Cesare Basile e Dente. Oltre a brani inediti, Guy propone in quel periodo anche cover quali “Thirteen” dei Big Star o “Eyepennies” degli Sparklehorse.
Nel gennaio 2010, Guy intraprende un percorso live acustico in coppia con il chitarrista Giuseppe Di Donna, che lo accompagna in numerose date.
Nella primavera 2011 Guy Littell realizza “Later”, primo full-lenght, sempre autoprodotto.
“Later” è un pregevole novero di dieci canzoni che nobilitano il rock d’oltreoceano, impreziosendolo con deliziosi momenti pop folk e toccante intimismo acustico. Dietro le quinte c’è ancora Farro ed anche con “Later” Guy Littell continua ad ottenere consensi di critica e di pubblico che gli permettono di intraprendere un tour nell’estate del 2011 tra club e rassegne di musica indipendente.
Nel novembre 2011 ha l’onore di condividere il palco con un big come Steve Wynn, musicista e cantautore statunitense, ex leader dei Dream Syndicate e collaboratore di numerosi artisti e band come i Rem
“Later” è stato inserito nelle Top Five Albums 2011 di importanti testate di musica indipendente come RockLine e FreakOut e giudicato come una delle migliori autoproduzioni italiane dell’anno.
Il nome “Guy Littell” è preso dal libro “American Tabloid” di James Ellroy, grande scrittore noir contemporaneo.